7 Jan 2014, 17:11:02
Guida al recupero crediti
Vediamo di dare qualche consiglio su come recuperare i crediti dovuti da qualche simpatico cliente che ha pensato bene di trattenerli magari pensando che, pagare il lavoro altrui, sia solo una scocciatura.
Prima di tutto un po' di buon senso e "sangue freddo". Preventivi: anche se siamo in un periodo di crisi lavorare "per la gloria" in condizioni già dubbiose fin dall'inizio è meglio evitarlo!
Quando trovate clienti che:
Lasciate perdere....
Adesso bisogna inquadrare le tre situazioni tipo in cui, probabilmente, vi state trovando se state leggendo queste righe sul recupero crediti:
Infatti se un cliente dopo avervi incaricato di un lavoro, aver firmato un contratto (e possibilmente anche versato una caparra!), avervi fatto completare il lavoro richiesto e, dulcis in fundo, aver anche approvato il vostro lavoro magari con una email non paga, ha difficilmente qualcosa a cui "appigliarsi" per non versare il credito dovuto!
In questo caso si può direttamente passare a un decreto ingiuntivo.
Questa situazione è leggermente più complessa della prima e può avere varie sfaccettature.
Cliente del tipo "sotuttoio" che vi chiede un lavoro x.
Dopo aver preparato il tutto lo provate a presentare al cliente il quale:
Se è incompetente in materia ma onesto magari pretende un Ferrari al prezzo di una Panda..... sono le "rogne" peggiori perché pensano anche di avere ragione!
In questo caso mooooolta diplomazia, una buona dose di camomilla extraforte dovreste cavarvela... e far pagare il cliente cercando di spiegargli il più possibile dettagliatamente la situazione e il perché potete/non potete accogliere le sue richieste (portandogli esempi di altre aziende e servizi)!
Situazione diversa se il cliente è disonesto e intende fare il furbo per non pagare o pagare meno di quanto stabilito.
Quando iniziano ad apparire fantomatici consulenti esterni, fratelli, amici, cugini acquisiti, ecc. tutti chiaramente espertissimi e che valutano il vostro lavoro "orribile", che vale poche ore di lavoro, ecc, ecc, ecc, è il momento di premunirsi.
Prima di tutto NON consegnare il lavoro sino a quando non si ottiene il pagamento (nel mio specifico caso, realizzando siti web, non carico MAI il sito sullo spazio web del cliente).
In questo caso mai farsi intimidire o perdere la pazienza: sempre fermezza e serietà!
Se il cliente "non ci sente" e il lavoro è sfruttabile per quanto previsto contrattualmente la cosa migliore è inviare una raccomandata AR / PEC con le specifiche del lavoro svolto e la fattura.
Se proprio non dovesse pagare il credito bisogna valutare caso per caso se proseguire attraverso decreto ingiuntivo e/o causa civile (spero vivamente per voi che la cifra stia sotto i 5.000€ e quindi nelle competenze del Giudice di Pace)
Veniamo ora alla peggiore situazione: il "legalissimo" contratto verbale.
Questa situazione è la più intricata poiché non solo bisogna dimostrare di aver svolto il lavoro come da accordo ma anche di aver diritto al pagamento!
Anche in questo caso si possono avere diverse casistiche:
1) Nessun contratto scritto ma almeno qualche scambio di email (che un poco aiuta)
2) Assolutamente nulla di scritto ..... hai hai .... beh condoglianze ..... ^.^
L'unica possibilità concreta di salvezza, se si eccettuano cause legali estremamente complesse da gestire, è avere "l'asso" in mano: non aver consegnato il lavoro!
In mancanza di qualsivoglia contratto scritto rammento che l'unica e difficoltosa via percorribile rimane la causa civile
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[h]COME PROCEDERE PER RECUPERARE IL CREDITO[/h]
Solo nel caso "C" per prima cosa è meglio, mediante PEC o raccomandata A.R., fare una sorta di riepilogo.
Nei casi A e B (e anche C se il cliente non ha controbattuto nulla alla prima raccomandata AR / PEC) e trascorsi 10 / 15 giorni dalla scadenza consiglio di inviare un sollecito molto "soft" quasi fosse un sistema automatizzato:
Questo tipo di sollecito personalmente lo invio semplicemente con una mail. Se preferite qualcosa di più "probatorio" potete utilizzare il vetusto FAX, la PEC o la raccomandata AR (imho: partendo subito con queste ultime due opzioni potreste "tendere" troppo la situazione).
Lasciamo trascorrere almeno 10 giorni lavorativi.
Se:
A) il cliente risponde e si capisce che non è un "furbo" ma, magari, ha solo delle difficoltà momentanee si può cercare una soluzione, magari stabilendo un pagamento dilazionato del credito.
B) Il cliente risponde magari arrabbiandosi anche (ci sono anche quelli.....) meglio rimanere abbastanza "fermi" sulla propria posizione non rispondendo a eventuali insulti e affini cercando comunque un termine massimo assieme al cliente.
C) Il cliente non risponde oppure proprio non vuole darvi retta allora conviene aspettare ancora un 5 / 10 giorni e inviare il 2° sollecito:
Come per il primo sollecito, personalmente, utilizzo una semplice mail ma anche il fax / pec può essere utile.
INIZIO AZIONE LEGALE:
Ok, il cliente proprio non si decide, per prima cosa deponete quel grosso randello in legno..... :lol:
La primissima cosa da fare, trascorsi 15 / 20 giorni dall'ultimo sollecito, è mettere formalmente "in mora" in cliente.
A partire dalla data di "costituzione in mora" del debitore inizia la maturazione degli interessi moratori nella misura dell' interesse legale (cioè poco e nulla..), l’interruzione del termine di prescrizione e l’obbligo del debitore di risarcire l’eventuale danno subito dal creditore.
La lettera da inviare a mezzo PEC o raccomandata AR in caso di mancanza di contratto scritto deve riportare anche un breve riepilogo cronologico dei fatti accaduti:
Ed aspettate, magari sorseggiando qualche camomilla di tanto in tanto, i vostri 10 giorni dalla ricezione della raccomandata (basta tenerla monitorata dal sito delle poste).
IL CLIENTE POTREBBE ANCHE NON RITIRARLA: in tal caso aspettate i 45 (si avete letto bene.... 45) giorni di deposito e una volta ricevuta indietro la raccomandata SIGILLATA non apritela e conservatela.
Magari inviate copia della raccomandata a mezzo FAX o e-mail semplice.
Se le poste non dovessero rimandarvela indietro entro i termini stabiliti (già capitato...) aprite una segnalazione (almeno recupererete il costo della raccomandata stessa ^-^ )
A questo punto c'è da scegliere/valutare:
Se il credito da recuperare è inferiore ai 1.000€ potete procedere in proprio all'azione vera e propria attraverso il Giudice di Pace, con relativa convocazione e gestione senza troppi patemi d'animo.
Se il credito è compreso tra i 1.000€ e i 5.000€ la competenza rimane del Giudice di Pace ma c'è la necessità di appoggiarsi ad un legale (attenzione: gli avvocati hanno un tariffario preciso, non possono chiedere cifre a caso. Inoltre se vinceste il contenzioso le spese sarebbero rimesse a carico del soccombente.
Se il credito è superiore ai 5.000€ ..... c'è bisogno del legale, intentare causa presso tribunale Ordinario e mettersi il cuore in pace: un procedimento civile può superare i 3 / 4 anni.
Decisamente più veloce il decreto ingiuntivo.
[[IN COSTRUZIONE]]
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Rammento che il sottoscritto NON è un legale e né il sottoscritto né il forum forniscono alcun tipo di consulenza: quanto scritto sopra è da considerarsi come semplice materiale informativo/descrittivo generico sulla base dell'esperienza personale
Vediamo di dare qualche consiglio su come recuperare i crediti dovuti da qualche simpatico cliente che ha pensato bene di trattenerli magari pensando che, pagare il lavoro altrui, sia solo una scocciatura.
Prima di tutto un po' di buon senso e "sangue freddo". Preventivi: anche se siamo in un periodo di crisi lavorare "per la gloria" in condizioni già dubbiose fin dall'inizio è meglio evitarlo!
Quando trovate clienti che:
- Non vogliono firmare nulla
- Non vogliono dare acconti
- Prima vogliono "provare" magari per qualche mese e poi pagheranno
- Vogliono pagare servizi professionali a "90 giorni"
- Vogliono pagare integralmente il credito a fine del lavoro
Lasciate perdere....
Adesso bisogna inquadrare le tre situazioni tipo in cui, probabilmente, vi state trovando se state leggendo queste righe sul recupero crediti:
Citazione:Caso A - Contratto scritto, fattura emessa, lavoro completato e "approvato" dal cliente:Pur nel disagio di non aver ricevuto i vostri soldi è la "situazione migliore" per voi.
Infatti se un cliente dopo avervi incaricato di un lavoro, aver firmato un contratto (e possibilmente anche versato una caparra!), avervi fatto completare il lavoro richiesto e, dulcis in fundo, aver anche approvato il vostro lavoro magari con una email non paga, ha difficilmente qualcosa a cui "appigliarsi" per non versare il credito dovuto!
In questo caso si può direttamente passare a un decreto ingiuntivo.
Citazione:Caso B - Contratto firmato e cliente problematico / falso problematico:
Questa situazione è leggermente più complessa della prima e può avere varie sfaccettature.
Cliente del tipo "sotuttoio" che vi chiede un lavoro x.
Dopo aver preparato il tutto lo provate a presentare al cliente il quale:
Se è incompetente in materia ma onesto magari pretende un Ferrari al prezzo di una Panda..... sono le "rogne" peggiori perché pensano anche di avere ragione!
In questo caso mooooolta diplomazia, una buona dose di camomilla extraforte dovreste cavarvela... e far pagare il cliente cercando di spiegargli il più possibile dettagliatamente la situazione e il perché potete/non potete accogliere le sue richieste (portandogli esempi di altre aziende e servizi)!
Situazione diversa se il cliente è disonesto e intende fare il furbo per non pagare o pagare meno di quanto stabilito.
Quando iniziano ad apparire fantomatici consulenti esterni, fratelli, amici, cugini acquisiti, ecc. tutti chiaramente espertissimi e che valutano il vostro lavoro "orribile", che vale poche ore di lavoro, ecc, ecc, ecc, è il momento di premunirsi.
Prima di tutto NON consegnare il lavoro sino a quando non si ottiene il pagamento (nel mio specifico caso, realizzando siti web, non carico MAI il sito sullo spazio web del cliente).
In questo caso mai farsi intimidire o perdere la pazienza: sempre fermezza e serietà!
Se il cliente "non ci sente" e il lavoro è sfruttabile per quanto previsto contrattualmente la cosa migliore è inviare una raccomandata AR / PEC con le specifiche del lavoro svolto e la fattura.
Se proprio non dovesse pagare il credito bisogna valutare caso per caso se proseguire attraverso decreto ingiuntivo e/o causa civile (spero vivamente per voi che la cifra stia sotto i 5.000€ e quindi nelle competenze del Giudice di Pace)
Citazione:Caso C - Contratto verbale e mancato pagamento
Veniamo ora alla peggiore situazione: il "legalissimo" contratto verbale.
Questa situazione è la più intricata poiché non solo bisogna dimostrare di aver svolto il lavoro come da accordo ma anche di aver diritto al pagamento!
Anche in questo caso si possono avere diverse casistiche:
1) Nessun contratto scritto ma almeno qualche scambio di email (che un poco aiuta)
2) Assolutamente nulla di scritto ..... hai hai .... beh condoglianze ..... ^.^
L'unica possibilità concreta di salvezza, se si eccettuano cause legali estremamente complesse da gestire, è avere "l'asso" in mano: non aver consegnato il lavoro!
In mancanza di qualsivoglia contratto scritto rammento che l'unica e difficoltosa via percorribile rimane la causa civile
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[h]COME PROCEDERE PER RECUPERARE IL CREDITO[/h]
Solo nel caso "C" per prima cosa è meglio, mediante PEC o raccomandata A.R., fare una sorta di riepilogo.
Citazione:Per esempio:
In riferimento al lavoro richiesto in data, si rammenta quanto verbalmente stabilito in data xx / xx / xxxx e cioè:
Il lavoro da svolgere era , bla bla bla bla
Il costo preventivato è pari ad € che dovevano essere saldati bla bla bla
Nei casi A e B (e anche C se il cliente non ha controbattuto nulla alla prima raccomandata AR / PEC) e trascorsi 10 / 15 giorni dalla scadenza consiglio di inviare un sollecito molto "soft" quasi fosse un sistema automatizzato:
Primo sollecito Ha scritto:Spett.le Azienda pinco pallo srl
Via Roma 1
20121 Milano (MI)
P.I. 00000000000
Alla cortese attenzione del titolare: Egr. Sig. Mario Rossi
Oggetto: Primo sollecito di pagamento Fattura
Gentile cliente, da un controllo contabile ci risulta che la fattura n° xx/20xx del xx/xx/20xx di Euro x.000,00 scaduta il xx/xx/20xx, alla data odierna non risulta ancora da Voi pagata.
Vi preghiamo pertanto di regolarizzare al più presto la vostra posizione contabile, ricordandoVi a tal proposito che, tale pagamento può essere effettuato tramite bonifico bancario utilizzando le seguenti coordinate
IBAN: IT100000000000000
oppure è possibile provvedere al saldo a mezzo versamento tramite:
bollettino postale
assegno bancario o circolare.
Ricarica postepay
Nel caso abbiate già provveduto al pagamento di quanto dovuto, vi preghiamo di ritenere nulla la presente richiesta.
Vi ringraziamo per l'attenzione e porgiamo cordiali saluti.
[ vostro nome e cognome / nome azienda]
[Città], li [xx/xx/20xx]
Questo tipo di sollecito personalmente lo invio semplicemente con una mail. Se preferite qualcosa di più "probatorio" potete utilizzare il vetusto FAX, la PEC o la raccomandata AR (imho: partendo subito con queste ultime due opzioni potreste "tendere" troppo la situazione).
Lasciamo trascorrere almeno 10 giorni lavorativi.
Se:
A) il cliente risponde e si capisce che non è un "furbo" ma, magari, ha solo delle difficoltà momentanee si può cercare una soluzione, magari stabilendo un pagamento dilazionato del credito.
B) Il cliente risponde magari arrabbiandosi anche (ci sono anche quelli.....) meglio rimanere abbastanza "fermi" sulla propria posizione non rispondendo a eventuali insulti e affini cercando comunque un termine massimo assieme al cliente.
C) Il cliente non risponde oppure proprio non vuole darvi retta allora conviene aspettare ancora un 5 / 10 giorni e inviare il 2° sollecito:
Secondo sollecito Ha scritto:Spett.le Azienda pinco pallo srl
Via Roma 1
20121 Milano (MI)
P.I. 00000000000
Alla cortese attenzione del titolare: Egr. Sig. Mario Rossi
Oggetto: Secondo sollecito di pagamento Fattura
Gentile cliente,in riferimento alla nostra precedente comunicazione del xx/xx/20xx, rimasta priva di risposta, ci troviamo purtroppo costretti a sollecitarVi nuovamente il pagamento della fattura n°xx/xx del xx [mese] 20xx di Euro x.000,00 scaduta il xx/xx/20xx, non ancora da Voi saldata.
Vi preghiamo pertanto di regolarizzare al più presto la vostra posizione contabile, ricordandoVi a tal proposito che, tale pagamento può essere effettuato tramite bonifico bancario
Codice IBAN: IT000000000000000
oppure è possibile provvedere al saldo a mezzo versamento tramite:
bollettino postale
assegno bancario o circolare.
Nel caso abbiate già provveduto al pagamento di quanto dovuto, vi preghiamo di ritenere nulla la nostra richiesta.
Vi ringraziamo per l'attenzione e vi porgiamo cordiali saluti.
[ vostro nome e cognome / nome azienda]
[Città], li [xx/xx/20xx]
Come per il primo sollecito, personalmente, utilizzo una semplice mail ma anche il fax / pec può essere utile.
INIZIO AZIONE LEGALE:
Ok, il cliente proprio non si decide, per prima cosa deponete quel grosso randello in legno..... :lol:
La primissima cosa da fare, trascorsi 15 / 20 giorni dall'ultimo sollecito, è mettere formalmente "in mora" in cliente.
A partire dalla data di "costituzione in mora" del debitore inizia la maturazione degli interessi moratori nella misura dell' interesse legale (cioè poco e nulla..), l’interruzione del termine di prescrizione e l’obbligo del debitore di risarcire l’eventuale danno subito dal creditore.
La lettera da inviare a mezzo PEC o raccomandata AR in caso di mancanza di contratto scritto deve riportare anche un breve riepilogo cronologico dei fatti accaduti:
Messa in mora Ha scritto:Spett.le Azienda pinco pallo srl
Via Roma 1
20121 Milano (MI)
P.I. 00000000000
Alla cortese attenzione del titolare: Egr. Sig. Mario Rossi
Racc. AR / PEC
Gentile cliente, con riferimento alle Nostre email del [data primo sollecito] e del [data secondo sollecito] rimaste prive di risposta, Vi invitiamo a provvedere entro il termine di
dieci giorni dalla ricezione della presente, al pagamento della fattura n° xx/20xx del xx/xx/20xx di € x.000,00 (somma / 00) scaduta il xx/xx/20xx.
Se anche la presente comunicazione non troverà riscontro, saremo costretti ad adire alle vie legali per il recupero delle suddette somme, Vi informiamo inoltre che la presente ha validità come atto di costituzione in mora (ex art. 1219) valido ad ogni effetto di legge.
In attesa di Vs. sicuro riscontro porgiamo distinti saluti,
[vostro nome e cognome / nome azienda]
[Città], li [xx/xx/20xx]
Ed aspettate, magari sorseggiando qualche camomilla di tanto in tanto, i vostri 10 giorni dalla ricezione della raccomandata (basta tenerla monitorata dal sito delle poste).
IL CLIENTE POTREBBE ANCHE NON RITIRARLA: in tal caso aspettate i 45 (si avete letto bene.... 45) giorni di deposito e una volta ricevuta indietro la raccomandata SIGILLATA non apritela e conservatela.
Magari inviate copia della raccomandata a mezzo FAX o e-mail semplice.
Se le poste non dovessero rimandarvela indietro entro i termini stabiliti (già capitato...) aprite una segnalazione (almeno recupererete il costo della raccomandata stessa ^-^ )
A questo punto c'è da scegliere/valutare:
Se il credito da recuperare è inferiore ai 1.000€ potete procedere in proprio all'azione vera e propria attraverso il Giudice di Pace, con relativa convocazione e gestione senza troppi patemi d'animo.
Se il credito è compreso tra i 1.000€ e i 5.000€ la competenza rimane del Giudice di Pace ma c'è la necessità di appoggiarsi ad un legale (attenzione: gli avvocati hanno un tariffario preciso, non possono chiedere cifre a caso. Inoltre se vinceste il contenzioso le spese sarebbero rimesse a carico del soccombente.
Se il credito è superiore ai 5.000€ ..... c'è bisogno del legale, intentare causa presso tribunale Ordinario e mettersi il cuore in pace: un procedimento civile può superare i 3 / 4 anni.
Decisamente più veloce il decreto ingiuntivo.
[[IN COSTRUZIONE]]
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Rammento che il sottoscritto NON è un legale e né il sottoscritto né il forum forniscono alcun tipo di consulenza: quanto scritto sopra è da considerarsi come semplice materiale informativo/descrittivo generico sulla base dell'esperienza personale
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